Dal nostro progetto “Una casa sottosopra: week end liberi tra amici”
E’ stata proposta, inizialmente alle famiglie degli ospiti del Servizio di Pioltello, ma poi verrà proposto anche a quelle del Servizio di Milano, la possibilità di far vivere un weekend al mese ai loro figli, come ulteriore possibilità di potenziare l’autodeterminazione necessaria allo sviluppo della propria identità e ad una vita felice.
Per ogni weekend è previsto un gruppo di persone che non necessitino di un rapporto individuale (la valutazione dei partecipanti è a discrezione dell’équipe educativa che ha in carico gli utenti).
L’appartamento è posto all’interno della cooperativa, nella sede di Pioltello ed è composto da due camere da letto con due posti ciascuna, ampio soggiorno con cucina a vista, un servizio igienico regolarmente attrezzato per disabili.
La strutturazione di questi week-end (i ragazzi e gli operatori vivranno insieme, dividendosi i compiti), ha, infatti, come obiettivo proprio il potenziamento strutturato di tutte le abilità da applicarsi in un contesto domestico/familiare (cura della persona e igiene personale, capacità di cucinare, gestione del tempo, comportamento sociale, utilizzazione degli spazi e dei servizi dell’appartamento, abilità di comunicazione).
Come più volte detto, l’autonomia, anche in soggetti diversamente abili, non si identifica, però, solo con la conquista dell’autosufficienza, ma comporta soprattutto la consapevolezza
di sé, delle proprie possibilità e dei propri limiti,
della padronanza di azione o dell’esigenza di una relazione d’aiuto
e il rispetto delle regole del vivere comune, degli altri e delle loro idee.
Si declineranno in queste macro direzioni di sviluppo:
- abilità legate alla cura di sé, all’igiene della propria persona e all’autonomia personale (acquisire competenze indispensabili alla gestione della propria quotidianità – uso corretto del telefono, del denaro, ad esempio – alla sicurezza personale
- abilità di gestione autonoma o parzialmente autonoma di un proprio luogo di vita e quindi legate all’autonomia domestica [le abilità spendibili in cucina che arriva anche a connotarsi come un ambiente familiare luogo di incontro, di scambio e di conversazione, quindi di socializzazione. In questi anni è stato possibile osservare che anche un corso di cucina, se ben strutturato, si connota come un vero e proprio percorso educativo propedeutico all’autonomia]
- abilità interpersonali (mostrare rispetto, apprezzamento, tolleranza, rispondere alle critiche e ai gesti sociali, regolare emozioni ed impulsi, capacità di avviare, mantenere o porre a termine ad un’interazione)
- abilità cognitive (attenzione, memoria, problem solving, planning), linguistiche e comunicative
- abilità di gestione del tempo libero, in casa e fuori
- aspetti psicologici affettivi e sessuali [spesso lo sviluppo cognitivo è fermo a livelli di apprendimento piuttosto infantili: in ambito relazionale, non c’è stato il superamento di alcune fasi evolutive legate all’infanzia, mentre il corpo, a dispetto di ciò, manifesta fisicamente la sua crescita e la sua adultità per quanto riguarda i propri bisogni affettivi e sessuali].
Queste brevi, ma importanti esperienze di distacco dalla famiglia hanno diverse connotazioni: aiutano il singolo a percepire se stesso come persona adulta e competente,
offrono un sollievo alle famiglie, perché possano avere uno spazio nel quale potersi vivere in un ruolo diverso da quello di genitore di figlio disabile e
avvicinano al “dopo di noi”, in quanto possono creare maggior flessibilità relazionale tra i componenti del sistema familiare in modo da sviluppare in tutti l’idea di poter essere in futuro autonomi gli uni dagli altri.